Quando si realizza un sito in ottica SEO per spingerlo sui motori di ricerca bisogna considerare diversi aspetti tra cui le immagini che invece vengono spesso ed erroneamente sottovalutate. Per avere una panoramica più chiara di seguito l’agenzia di content marketing Scribox.it come funziona l’ottimizzazione delle immagini in chiave SEO e quali sono le misure da adottare per migliorare anche la “user experience” degli utenti.
Un primo aspetto da valutare riguarda le dimensioni delle immagini che devono essere di qualità ma non troppo grandi, altrimenti il tempo di caricamento della pagina rischia di essere troppo lungo incidendo negativamente sulla user experience dell’utente che può decidere di abbandonare il sito. Per scegliere la foto con le giuste dimensioni è sufficiente utilizzare appositi programmi di foto editing che ridimensionano automaticamente le foto e ne riducono anche il peso. Tra i programmi più gettonati del settore ti consiglio FastStone Photo Resizer, Pixlr.com oppure XnView MP.
All’interno dell’immagine bisogna inserire il titolo del file che deve corrispondere alla keyword per cui si intende posizionare il post. Se ad esempio il titolo di un articolo è “Come organizzare una vacanza” il nome del file corrispondente sarà “come-organizzare-vacanza”, cioè la frase di riferimento intervallata con dei trattini alti (-) e senza le “stop words” che comprendono articoli, preposizioni, congiunzioni ecc. In questo modo all’immagine viene assegnato automaticamente un indirizzo SEO-friendly. Al titolo del file va affiancata anche una didascalia che magari non è un elemento determinante per il posizionamento SEO ma può migliorare la user experience. A tale scopo la didascalia deve descrivere in modo dettagliato l’immagine fornendo quanti più elementi utili possibili per contestualizzare l’intero post. La didascalia compare direttamente sotto il contenuto visuale e risulta immediatamente visibile al lettore.
Per ottimizzare al massimo le prestazioni della foto lato SEO bisogna compilare tutte le parti, compreso l’attributo ALT (definito tag alt) che racchiude una o più parole chiave che possono essere aggiunte al codice HTML. I bot dei motori di ricerca grazie ai tag alt riescono a identificare e a classificare più velocemente l’immagine a cui si riferisce, così da poterla contestualizzare meglio e di conseguenza favorirne l’indicizzazione. L’attributo ALT compare quando non si riesce a caricare il file e comunica all’utente il contenuto dell’immagine che risulta non disponibile temporaneamente.
Una domanda che si pongono in tanti è: qual è il miglior formato per le immagini di un sito web? I formati più indicati sono due, il JPG ed il PNG, ed hanno caratteristiche diverse. I JPG sono i più consigliati poiché risultano molto leggeri, si adattano a qualsiasi tipo di dispositivo, sono particolarmente “mobile-friendly” e garantiscono un caricamento delle immagini molto veloce sia su smartphone che su tablet. I PNG risultano invece più pesanti ma sono sicuramente da preferire se bisogna pubblicare illustrazioni e file di tipo vettoriale. Le gif animate sono animazioni che piacciono molto al pubblico, ma bisogna utilizzarle con molta attenzione e soprattutto con moderazione. Si tratta infatti di un formato di tipo bitmap molto pesante e che quindi potrebbe rallentare notevolmente il caricamento di una pagina. Il consiglio è di usare una o due gif animate, ma non di più altrimenti si rovina la user experience dell’utente.
Infine le immagini possono essere inserite all’interno di una sitemap, vale a dire una mappa che comprende tutte le pagine più importanti di un sito web. Le foto inserite nella sitemap vengono quindi comunicate direttamente ai crawler di Google che procedono alla loro scansione ed alla successiva indicizzazione. Questa funzione è già presente nel plugin Yoast SEO per WordPress, quindi è consigliabile scaricarlo per ottimizzare le prestazioni del sito. La sitemap infatti è già predisposta per comunicare le informazioni relative ai contenuti visuali presenti all’interno del sito.